C'é chi é portato al contatto con i bambini e chi proprio no.
Fortunatamente faccio parte del primo gruppo, non tanto per qualità pedagogiche elevate, quanto per la mia trasformazione da adulto a infante appena incontro un pupo. La comunicazione facilitata in gesti e pernacchie, in risate a crepapelle e facciacce risulta più facile rispetto a quella persino stitica tra adulti alla cena di lavoro di Lui dove tu non conosci nessuno e passi la serata a fare mezzi sorrisi da idiota.
Comunque.
I bambini ti possono anche piacere, ma averli é tutta un'altra storia. Tu li vedi 10 minuti "ghiri ghiri, cicci cicci" e appena fanno una smorfia verso il pianto li lanci alla mamma che si trova a 1m da te. Niente male no?
Poi però la mamma in questione ti chiede di tenerle il Pupo (per altro di cui avevo già parlato qui), solo qualche ora, nel pomeriggio, perché lei ha un turno extra al lavoro.
Che sarà mai?
Fortunatamente faccio parte del primo gruppo, non tanto per qualità pedagogiche elevate, quanto per la mia trasformazione da adulto a infante appena incontro un pupo. La comunicazione facilitata in gesti e pernacchie, in risate a crepapelle e facciacce risulta più facile rispetto a quella persino stitica tra adulti alla cena di lavoro di Lui dove tu non conosci nessuno e passi la serata a fare mezzi sorrisi da idiota.
Comunque.
I bambini ti possono anche piacere, ma averli é tutta un'altra storia. Tu li vedi 10 minuti "ghiri ghiri, cicci cicci" e appena fanno una smorfia verso il pianto li lanci alla mamma che si trova a 1m da te. Niente male no?
Poi però la mamma in questione ti chiede di tenerle il Pupo (per altro di cui avevo già parlato qui), solo qualche ora, nel pomeriggio, perché lei ha un turno extra al lavoro.
Che sarà mai?
COSE CHE UNA NON-MAMMA NON SA E DOVREBBE SAPERE:
1) Parti convinta che al pupo farai fare un bel giro di qua e di là, passeggiando per la città. Ancora non sai che il passaggio "tira fuori il passeggino dal baule - prendi il pupo dal seggiolino spaccandoti la schiena - mettilo nel passeggino - allaccia i ganci - prendi la borsa - non dimenticare l'acqua - nemmeno il ciuccio - nemmeno l'orsetto - nemmeno i guantini -nemmeno la sciarpa - ..." é ben più lungo dell'abituale "scendi e risali". Finisci così per scordarti il ticket del parcheggio sul tetto dell'auto, aspettare l'ascensore per un'eternità e appena esci all'aria aperta ti accorgi che forse c'é troppo vento. Ti fiondi in un negozio
2) Entrare ed uscire da un negozio non é impresa facile. Ho capito dopo il secondo che era preferibile scegliere negozi senza porte (ahimé a gennaio non é che ce ne siano molti) o con le porte automatiche (pochi anch'essi). Non mi credi? Ecco, prova ad avere un passeggino e una porta da aprire, preferibilmente con un piccolo scalino. Con una mano cerchi di tenere aperta la porta allungandoti stile elastic girl e con l'altra spingi il passeggino che, evidentemente, andrà storto, facendo passare al pupo un momento da autoscontri. Non pensare che qlc ti aiuterà, nemmeno il papà di quell'altro pupo in giro con la mamma. Ah no. Cavoli tuoi. E nemmeno gli occhioni alla gatto di Shrek serviranno. Inizierai ad entrare di schiena ma ancor prima a rinunciare ai negozi
3) Un pupo di 14 mesi in un negozio? Di certo non frignone, anzi, un tesoro di bambino. Peccato vorrà toccare qualsiasi cosa gli passi tra le mani, dare baci ai manichini esposti, salutare quelli più anziani o quelli giovani e appena assecondi i loro gesti vocalmente *ciao ciao!* loro nasconderanno la mano facendoti passare per una pazza
4) Passeggiare alle 15.00 di martedì per il centro é una sensazione nuova. Per la prima volta ti rendi conto che c'é un sacco di gente che é in giro a bighellonare esattamente come te. Chi nei negozi, chi al bar, chi semplicemente a spasso. Ti rendi conto che il mondo, a quell'ora, é monopolizzato da carrozzine e bebè, mamme e pannolini, pupi e biberon. Ti renderai conto che tra mamme c'é un gioco strano gestito in quattro tappe:
a) fissano il passeggino per capire quanto hai speso, se é più bello il loro o se l'hai riciclato dai parenti dei parenti
b) fissano te per capire se ti sei ripresa dal parto come loro, se vai in palestra oppure, al contrario, se tu sei in splendida forma mentre loro sono ancora in fase +Xkg
c) fissano il pupo sperando (ma convinte) sia più brutto del loro e inevitabilmente scatta il punto
d) quanto tempo ha? A dipendenza della risposta le domande poi scendono a cascata "Mangia? Dorme? Svezzato? Cammina? Coliche? Parla? Pannolino?" ovviamente tutte mentendo spudoratamente sulla vera identità del proprio figlio: un angelo con gli altri, un simil-demonio a casa
5) Non dimenticare gli incontri, chi ti vede a passeggio con una carrozzina penserà che la mamma sei tu. Per cui quel vecchio compagno di liceo che si avvicina dicendoti parole scomposte "tu? Maaa? Non sapevo" andrà tranquillizzato come le simpaticissime amiche di tua mamma con i loro "finalmente anche tu? Pensavamo non ci saresti mai arrivata" ammettendo che no, non é il tuo
6)Ma il più importante di tutti é il punto 6: quando hai un pupo tutto per te, anche soltanto per un paio di ore, ti rendi conto di quanto sia difficile ma altrettanto bello avere un esserino dagli occhi grandi e le guanciotte pronunciate che ti guarda con fiducia, che ti sorride quando gli fai le smorfie, che ride quando ridi e che balla non appena sente la musica. Ti rendi conto che essere mamma deve essere davvero il lavoro più duro ma più bello che ci sia, soprattutto se tuo figlio é davvero un angelo
Per il momento, tranquilli, mi accontento dell'essere zia.